CPU | AMD Ryzen 7 3700x |
MB | Asus ROG Crosshair VIII Hero WiFi |
RAM | G-Skill Ripjaws V 3600 MHz 2×8 GB |
GPU | KFA2 RTX 2080 EX |
Case | Thermaltake Core P5 |
PSU | EVGA Supernova G2 850W 80+ Gold |
Ventole | 3x Alpenfohn Wing Boost 3 |
IDLE | Temperatura media rilevata durante 30 minuti con in esecuzione Windows 10 |
LOAD | Temperatura massima rilevata durante 15 minuti di OCCT Large Data Set (carico simile ad usi intensivi come gaming e produttività) |
STRESS | Temperatura massima rilevata durante 15 minuti di OCCT Small Data Set (carico estremo, ben superiore agli utilizzi comuni) |
Con CPU a frequenze stock, il Raijintek Orcus 360 si colloca in prima posizione, scalzando gli altri due all in one da 360, in entrambe le situazioni di carico.
Con un overclock a 3,9 GHz lo vediamo ancora al primo posto nello stress test, e secondo nel test di carico intermedio, dove notiamo qualche incongruenza da imputare all’architettura Zen 2. La soluzione di LC Power è avanti di quasi un grado , ed il Navis stranamente staccato in maniera marcata non soltanto dagli altri due all in one da 360, ma addirittura da tutti gli altri cooler in comparativa.
Concludiamo i nostri test con un overclock più spinto della CPU. L’Orcus 360 di Raijintek continua a primeggiare nello stress test, mentre nel test di carico intermedio è al secondo posto, dietro il Navis e davanti all’LC Power. I distacchi qui tornano più coerenti e meno marcati in tutte le situazioni di carico.