Per l’installazione di Dark Rock Pro 4, rimuoviamo le staffe di montaggio già presenti sulla scheda madre e manteniamo soltanto il suo backplate. Per evitare che quest’ultimo possa cadere durante l’installazione, vi consigliamo di inserire una vite ad una staffa e ad un distanziale e di avvitarla subito al backplate stesso, in modo da bloccarlo alla scheda madre. Questo piccolo accorgimento si dimostra sempre utile in presenza di sistemi di montaggio che come questo (e a dire il vero molti altri), prevedono l’impiego di semplici distanziali passanti, e non bloccanti. Fatto ciò, si può completare il montaggio di entrambe le staffe, ed applicare la pasta termica sull’IHS del processore. Siamo quindi pronti ad installare Dark Rock Pro 4 sulla scheda madre.
Svitiamo i due tappi sulla cover del dissipatore, posizioniamo la staffa a ponte sulla base, ed avvitiamo le due viti sulla stessa, fino a bloccare totalmente il dissipatore. Per questa operazione, utilizziamo il cacciavite in dotazione, che è molto lungo proprio per poter attraversare tutto il dissipatore e raggiungere le viti alla base.
Ora che abbiamo completato l’installazione possiamo fissare la ventola da 135 millimetri tra le due torri, tramite le clip metalliche in dotazione. Non avremmo potuto farlo prima, perchè la ventola avrebbe ovviamente ostruito il passaggio del cacciavite.
Dark Rock Pro 4 ha ingombri notevoli ma è stato appositamente disegnato per offrire buona compatibilità. La parte inferiore di ogni torre ha infatti alette più corte, in modo da ottenere quasi 47 millimetri di margine in altezza ed evitare che il cooler possa urtare con banchi di memoria o dissipatori della scheda madre. Per lo stesso motivo, la ventola frontale è da 120 millimetri e non da 135 come quella centrale. Riusciamo quindi a montare questo cooler in un middle tower compatto come il be quiet! Pure Base 500DX, in presenza di moduli ad alto profilo e su una scheda madre dotata di dissipazione piuttosto generosa, senza alcun problema. Prima dell’acquisto ci si può sincerare degli ingombri complessivi e di eventuali problemi di compatibilità, facendo riferimento all’immagine sopra.