Classico il design dei volumi interni, che appaiono contenuti ma ben razionalizzati così da poter offrire un’espandibilità adeguata alla categoria. Possiamo infatti installare un dissipatore per CPU top di gamma, come ad esempio il Noctua NH-D15, grazie a ben 169 millimetri di limite massimo in altezza; radiatori fino a 360 millimetri sul frontale; schede video lunghe fino a 341 millimetri (360 senza ventola frontale). Molta attenzione è stata evidentemente posta anche al raffreddamento, con le due ampie ventole preinstallate sul frontale ad occupare in altezza quasi l’intera camera principale, e traforature diffuse a favorire la fuoriuscita dei flussi generati dalle stesse. Ampio il foro di accesso ad eventuali backplate del CPU Cooler sul tray, dove è ben congeniata anche la presenza di fori per il passaggio dei cavi di collegamento. I materiali appaiono di buona fattura, la struttura nel complesso solida e più che adeguata alla categoria.
Nel capitolo precedente abbiamo sottolineato la possibilità di rimuovere il frame superiore del case ed il filtro anti-polvere subito sotto. Fractal Design è andata oltre, permettendo addirittura anche la rimozione del tetto dello chassis, ovvero un frame in acciaio fissato alla struttura principale mediante due comuni viti. Potremo quindi installare fino a due ventole da 140 millimetri o un radiatore da 240 mm (con spessore massimo complessivo di 4 centimetri) sul frame rimosso, con la massima comodità, e fissare successivamente il frame allo chassis. La rimozione del tetto, potrebbe tornare utile anche semplicemente per migliorare l’accessibilità ai volumi interni e quindi gli spazi di manovra durante gli interventi di installazione e manutenzione. Nonostante il tetto consenta l’installazione di due ventole da 140 millimetri, Fractal Design non lo dichiara invece compatibile con un radiatore da 280 millimetri, che potrebbe avere problemi di intralcio con memorie ad alto profilo e con la scheda madre, soprattutto se dotata di dissipatori voluminosi sui VRM di alimentazione della CPU.
Sotto la camera principale, il classico tunnel ad occultare alimentatore e drive da 3,5″. Qui si apprezza un’ampia traforatura a favorire il ricircolo d’aria, e due cover in plastica a ridosso del frontale, che possono essere rimosse per consentire ad esempio l’installazione di un radiatore triventola, o anche la fuoriuscita del cestello per hard disk removibile, collocato subito sotto.
Molto ben razionalizzato anche il lato secondario, per dare evidentemente priorità al cable management. Nell’area a ridosso del frontale l’ormai consueto tunnel offre infatti 28 millimetri di margine per poter stipare ordinatamente una consistente quantità di cavi. Dietro il tray abbiamo invece un buon margine di 17 millimetri. Sei le strip in velcro per raccogliere i cavi, tre per ognuno dei due lati lunghi. Fractal Design ha anche saputo sfruttare al meglio un’area dietro al tray altrimenti inutile, collocando due profili removibili per drive da 2,5″.
Tornando al tunnel dedicato al cable management, Fractal Design non si è limitata a collocare le classiche strip in velcro ma ha dotato Meshify 2 Compact di tre clip di allineamento dei cavi, in modo che gli stessi possano essere disposti in file ordinate e poi bloccati dalle strip. Accorgimento sicuramente gradito dagli amanti dei cable management impeccabili.
Spostandoci ad analizzare il tunnel inferiore, notiamo anzitutto la possibilità di spostare il cage per drive da 3,5″, così da poter dare spazio a ventole e radiatori sul frontale, o viceversa, maggior spazio dal lato opposto, all’alimentatore con un’escursione di ben 9 centimetri. Quando il cestello è spostato quanto più possibile verso il frontale, abbiamo infatti circa 24 centimetri di spazio per l’alimentatore ed i relativi cavi. Quando è invece è tutto spostato dal lato opposto, rimangono soli 15 centimetri per l’alimentatore, guadagnando di controparte circa 11 centimetri a disposizione di ventole e radiatore. Qualora non serva, il cestello può anche essere rimosso, svitando quattro viti dalla base del case e sfilandolo dal retro o dal tetto del tunnel (rimuovendo le cover). Al suo posto, può essere installata un’ulteriore ventola da 120 millimetri, sulla base del case o avere ancora maggior spazio per radiatori e ventole sul frontale (teoricamente fino ai 14,5 centimetri dello scasso sul tunnel).
Interamente costruite in acciaio, appaiono molto robuste le due le slitte per drive all’interno del cestello. Ognuna può ospitare un drive da 2,5 o da 3,5″. Per quest’ultimo formato, sono forniti in bundle con Meshify 2 Compact, supporti anti-vibrazione ed apposite viti di fissaggio. Grazie ad una pratica vite tool less sulla parte anteriore, la rimozione di ogni slitta è molto rapida e non richiede l’uso di cacciavite.
Date le dimensioni del tunnel, come accadde sempre più spesso, l’alimentatore va invece inserito dal retro, fissato ad un apposito profilo removibile che ne permette l’installazione in entrambi i versi con pescaggio dell’aria dall’alto o dal basso, dall’interno o dall’esterno, a libera scelta dell’utente. Sia la base del case che il tunnel sono infatti ampiamente traforati per favorire il pescaggio in entrambi i casi. Le eventuali vibrazioni generate dal e sull’alimentatore verranno smorzate da appositi pad in gomma.