Il cuore del 970 Pro è il controller Samsung Phoenix, basato su un chip ARM a cinque cores: uno gestisce la comunicazione con l’host, gli altri quattro lo scambio dei dati con le memorie.
Una delle novità introdotte, è il nuovo l’algoritmo per il DTG (Dynamic Thermal Guard), deputato a monitorare e mantenere temperature di funzionamento adeguate, per evitare il throttling termico ed i conseguenti cali prestazionali. Utili in tal senso, anche il profilo in rame sul retro e la piccola copertura in nickel sul controller.
A bordo del Samsung 970 Pro, due chip di memoria di tipo 3D V-NAND MLC (Multi Level Cell – 2 bit per cella) a 64 layer, da 256 GB ognuna, meno dense ma più longeve rispetto alle più comuni ed economiche TLC (Triple Level Cell). Rispetto alle MLC a 48 layer impiegate nella passata generazione, abbiamo una migliore efficienza energetica ed un’affidabilità del 20% superiore. Miglioramento che si è ottenuto cambiando il materiale che allinea le pareti interne delle celle NAND.
Dedicata allo scambio tra controller e memorie, la memoria Cache da 512MB di tipo LPDDR4, prodotta dalla stessa Samsung che è tra l’altro tra i pochi brand a produrre sia il controller che le memorie NAND in proprio.
Non manca infine la possibilità di criptare l’intera unità secondo i protocolli AES 256-bit Class 0 con Microsoft eDrive, TCG/Opal V 2.0 e Encrypted Drive IEEE 1667.