Dato che l’installazione della scheda madre occulta l’accesso alle viti di fissaggio del supporto di installazione a muro e dei due vani per hard drive presenti dietro il tray, iniziamo l’assemblaggio valutando se lasciare o rimuovere tali supporti, e poi procediamo all’installazione della scheda madre. Questo rappresenta uno dei limiti del Core P3 che per il resto ci consente di decidere e cambiare configurazione con grande libertà, permettendo di installare i vari supporti nel momento stesso in cui installiamo i componenti a cui sono dedicati (alimentatore, scheda video e taniche/pompe). Durante gli spostamenti effettuati già nelle prime fasi dell’assemblaggio noto un’evidente flessibilità della struttura principale, dovuta chiaramente al particolare design open frame. Certamente non gradevole ma comunque non problematica se attenzionata, la situazione migliorerà decisamente con l’installazione della paratia posteriore e di quella in acrilico trasparente, che riescono a conferire solidità al cabinet ultimato.
Dopo aver installato la scheda madre, decido infatti di installare insieme l’alimentatore ed i relativi due supporti. Sul tray sono presenti fori su tre diverse posizioni per poter installare alimentatori fino a 200mm di profondità. In questo caso l’alimentatore andrà a ridosso del supporto cilindrico per la paratia, come mostrato in foto, e l’installazione risulterà un pò meno agevole.
Per installare la scheda video ruotata di 90°, è bene che al supporto dell’alimentatore, venga prima avvitato il supporto cilindrico a sostegno del piatto di montaggio della scheda video, ottenendo il risultato in foto.
Nessun particolare accorgimento invece nel caso in cui la scheda video venga installata in posizione tradizionale.
Per quanto riguarda le possibilità di installazione offerte di fianco alla scheda madre Thermaltake si limita a dichiarare quelle massime per ogni formato di drive e radiatore, ovvero:
- 3x drive da 2,5″
- 2x drive da 3,5″
- 1x radiatore da 280 / 360 / 420mm
Tuttavia secondo le prove effettuate si riescono ad ottenere anche le seguenti combinazioni:
- 1x drive da 3,5″ + 2x drive da 2,5″
- 1x radiatore 240mm + 1x drive da 3,5″
- 1x radiatore 280mm + 1x drive da 2,5″
- 1x radiatore da 140 + 1x drive da 3,5″ + 1x drive da 2,5″
Le possibilità sul fronte storage sono ampliate da due vani combo a slitta, ricordiamo collocati dietro il tray, esattamente in corrispondenza della CPU, occultando l’accesso all’eventuale backplate del CPU cooler. L’installazione avviene in modalità tool less per drive da 3,5″, mentre per quelli da 2,5″ dovremo ricorrere all’utilizzo di viti e cacciavite, così come avviene purtroppo anche su tutti gli altri vani. Le suddette slitte sono assicurate al cabinet tramite viti di tipo tool less, ma il poco spazio e la loro posizione richiedono l’utilizzo di un cacciavite.
Tornando sul retro, si apprezzano ben 45 millimetri di profondità, grazie ai quali poter stipare un’ineguagliabile quantità di cavi. Per goderne appieno possiamo anche scegliere di rimuovere il supporto di fissaggio a muro, ed eventualmente anche i due supporti a slitta per drive da 2,5 / 3,5″. Si apprezza che il produttore li abbia resi entrambi removibili, tuttavia sarebbe stato meglio che le relative viti fossero accessibili dal retro del tray e non sul versante scheda madre, così da non richiedere lo smontaggio di quest’ultima per la loro rimozione.
In alcuni frangenti la particolare natura del Core P3 finisce per allungare i tempi di assemblaggio rispetto alle soluzioni tradizionali, mentre per molti aspetti li accorcia e rende la procedura ben più confortevole. Se da una parte dobbiamo infatti impiegare qualche minuto in più per assemblare le parti che lo compongono, dall’altra possiamo godere di spazi di manovra che solo una soluzione open frame è in grado di dare. In definitiva, la procedura di assemblaggio, dall’unboxing fino al setup ultimato, si esegue con tempistiche medie, ma in grande scioltezza. Il risultato finale dal punto di vista dell’estetica, dell’ordine e del cable managment in particolare è invece senza dubbio fuori dagli schemi, ancor più se si opta per il montaggio a muro.
Proprio parlando di estetica segnalo infine che, come avviene il più delle volte nei cabinet dotati di verniciatura in bianco opaco, sembra che anche la Snow Edition del Core P3 si sporchi facilmente mostrando i segni degli interventi di installazione e manutenzione.